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Nowhere tra i vincitori del Canon Award – La Grande Occasione

  • October 15, 2013

Dal sito della Canon:
La giuria di qualità, composta da Stefano Belli, Alessandro Belli e Mario Tanzi ha eletto i tre vincitori de “La Grande Occasione”, l’iniziativa Canon dedicata ai videomaker indipendenti e professionisti che ha offerto loro la possibilità di concretizzare il sogno di realizzare una produzione video, e di aggiudicarsi come riconoscimento del proprio lavoro prestigiosi prodotti della linea EOS ed EOS Cinema. L’incarico era quello di realizzare un video a scelta tra un corto, un clip, uno spot, un trailer o un’intervista potendo utilizzare gratuitamente una delle videocamere EOS C100 o EOS C300, i modelli che hanno consolidato la posizione di Canon nel settore professionale cinematografico. I tre finalisti hanno vinto grazie alla capacità di raccontare, con grande competenza tecnica e maestria, storie contemporanee ricche di poesia, originalità e ironia.

E Nowhere si è aggiudicato il terzo posto!

Ragazzi, e siete tanti, non posso che ringraziarvi perché ho sentito tutto il vostro affetto e questo premio è anche vostro. Realizzare questo corto è stato come una grande festa, un vero e proprio rave party, un tour-de-force di risate e di bei momenti passati insieme.

Vorrei lasciarvi oltre che con il video qui sotto, con la storiella che ne ha ispirato il titolo.
Che possa ispirare anche voi.

E’ stata una gioia. Alla prossima.

Now Here
Dave

Mi ricordo di un ateo che in salotto
aveva scritto la frase che riassumeva la sua filosofia:
“Dio non é da nessuna parte (nowhere, in inglese)”.
E tutti coloro che andavano a trovarlo non potevano fare a meno di vederla,
ragion per cui da li partiva ogni discussione….
un giorno all’ateo nacque un figlio, che crebbe fino all’età in cui si impara a sillabare. 

Un giorno il bambino era seduto in braccio al padre,
fu attratto dalla scritta sul muro e si mise a leggerla. 

God is nowhere.

Ma nowhere era una parola troppo lunga per lui, perciò la divise in due.
Disse dunque: “God is now here”, “Dio è ora qui”.
Stupito il padre lo udì, guardò la frase e pensò: “É vero. si può intendere anche così.
‘Dio non è da nessuna parte‘ (nowhere) si può leggere anche ‘Dio è ora qui’ (now here)”.

Si dice che quell’uomo ne rimase estremamente turbato; continuava a rifletterci sopra,
era diventato per lui motivo di costante meditazione.
Da quel giorno non pote più leggere la frase nel vecchio modo: God is nowhere.
Dio non è da nessuna parte. Il fanciullo aveva aperto una nuova porta,
e ogni volta che guardava quella frase, la leggeva proprio come il bambino:
God is now here, Dio è ora qui. E questo divenne il suo mantra.

Si dice che ne fu trasformato, perché ripetendo continuamente: “Dio è ora qui”
cominciò a sentire che una certa tranquillità gli sorgeva nel cuore.
Ne fece dunque un mantra. Senza dirlo a nessuno. Si limitava a guardare, infinite volte.
E  ogni volta che ne aveva il tempo ripeteva dentro di sé: “Dio è ora qui”.
Divenne un teista. La visione di un fanciullo Io trasformò,
l’innocenza di un fanciullo lo trasformò.

Essere qui, adesso. Nulla di più semplice. Dobbiamo solo ricordarci di averlo dimenticato.

 

 

 

 

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